martedì 4 marzo 2014

Una richiesta di vita

Una richiesta di vita

4 marzo 2014 alle ore 14.39
Ricevo dal carcere di Sulmona copia di una lettera inviata al Papa e vorrei richiamare l'attenzione sul modo intelligentissimo di esprimersi dello scrivente, oltre al contenuto che è di per sè commovente c'è anche una capacità di espressione notevole. Premetto che va tutto il mio rispetto alle vittime dei reati, ma ribadisco che, i reati non si cancellano con altri reati da parte dello Stato.

P { margin-bottom: 0.21cm; }
A SUA SANTITA'
PAPA FRANCESCO
CITTÀ DEL VATICANO

Carissimo Papa Francesco,
siamo i detenuti del carcere di Sulmona.
Con la presente desideriamo esprimerLe dal profondo del nostro cuore, un grazie infinito per aver tenuto in considerazione la nostra preghiera rivoltaLe con la lettera di novembre scorso, e sottoscritta dal Cappellano del carcere Padre Sante Inselvini, sulla disumanità dell'ergastolo e sul bisogno che qualcuno, dall'alto della Sua Carità Cristiana e dei suoi poteri di Capo di Stato, lanciasse un messaggio affinchè si potesse cancellare una pena che uccide ogni speranza e ogni prospettiva di vita futura.
Noi tutti abbiamo ascoltato il Suo messaggio nel giorno del Santo Natale ricevendo gioia nel cuore e un'iniezione di speranza. Una pena inumana, come quella dell'ergastolo, annienta una persona nel corpo e nell'anima. Come può uno Stato Civile, di diritto, come lo è l'Italia, conciliare la Dottrina Cattolica, la Cristianità, professare la Fede del Perdono, ed infliggere allo stesso tempo una sorta di vendetta attraverso l'agonia di una condanna alla lenta morte biologica di un essere vivente?
Ad accompagnare questa lettera c'è un pensiero che noi speriamo essere di suo gradimento.
Con la Fede e la Speranza nel cuore e rinnovandoLe l'invito a venirci a trovare, Le inviamo un pensiero affettuoso e Cristiano essendo l'unico che può raggiungerLa volando libero, perchè non ha mura o sbarre che possano tenerlo prigioniero
Sulmona, 23 febbraio 2014
I detenuti ergastolani ostativi di Sulmona.



Nessun commento:

Posta un commento