domenica 2 marzo 2014

Sono colpevole


Sono colpevole

30 novembre 2010 alle ore 13.28
Quest'anno non adornerò alberi di Natale, non addobberò finestre con luci colorate, non allestirò presepi, non farò regali e non manderò fiori a nessuno.
Quest'anno voglio andare davanti a un giudice e dirgli:
"Signor Giudice,
mi sono macchiata di tanti reati,
sono colpevole di aver regalato giocattoli a mio figlio e ad altri bambini, non pensando che, mentre mi beavo soddisfatta nel vedere il sorriso e le manine che affannate aprivano il pacco, c'erano e ci sono bambini costretti a costruire quei giocattoli in cambio di percosse, minacce, sevizie e abusi. E troppi bambini morivano e non sorridevano più per quell'unico sorriso.
Sono colpevole di aver festeggiato compleanni con palloncini colorati e pasticcini mentre altri bambini conoscevano soltanto bombe e campi minati.
Sono colpevole perchè in cambio dei miei vizi e cose superflue troppa gente muore.
Sono colpevole per aver giudicato, condannato, sono colpevole della mia indifferenza di fronte alle  sofferenze del mondo.
Sono colpevole di non aver gridato, manifestato, scritto contro questo sistema abominevole che non tiene conto delle vite umane.
Sono colpevole perchè un giorno, mentre seguivo con tante persone una madonna di gesso, una donna  in carne ed ossa, che abita vicino a me, sola, abbandonata dalla propria famiglia e invalida cadeva dalla sedia e doveva attendere il mio ritorno per potersi rialzare.
Sono colpevole di tossicodipendenza e spaccio: fumo e offro sigarette a chi in quel momento non ne ha.
Sono colpevole perchè accetto che il mio benessere sia costruito sulle vite altrui.
Ed è per questo Signor Giudice che voglio essere condannata all'ergastolo, quello più duro, quello che uccide, quello che non da speranza, quello dei dimenticati.
Chiedo però di poter comunicare coi detenuti perchè loro, che hanno commesso meno reati di me, avrebbero tante cose da insegnarmi e mi aiuterebbero sicuramente a migliorarmi.
Vorrei però, visto che buona parte dell'umanità è colpevole quanto me, che almeno per un giorno tutti quanti gli uomini stiano con me dentro una vasca di cemento, chiusa da sbarre senza luce del sole, nell'umidità e nel freddo del corpo e dell'anima.
Cosa pensa Signor Giudice, riusciremo a costruire una prigione così grande?
No vero? Allora la prego, per par conditio, o galera per tutti o galera per nessuno, ci sono altri modi per rispondere alle colpe che ogni individuo si porta dentro.
Buon Natale Signor Giudice.

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